Stiamo dando i numeri?
Cari Amici,
vorremmo oggi dare seguito ad alcuni contenuti e riflessioni, pubblicate sui canali di comunicazione di ADVAR, in cui abbiamo cercato di condurre il Vostro sguardo all’interno di una giornata in ADVAR.
Speriamo che il piccolo viaggio, che Vi abbiamo proposto lungo le nostre tipiche 24 ore, abbia dato esaurientemente conto di tutto il nostro operato, com’è giusto e doveroso che sia.
Speriamo anche che abbiate potuto toccare con mano le necessità che stanno dietro a ciascuna assistenza, a ciascun servizio, a ciascun gesto di cura di ADVAR che, anche quando non si vede, offre dignità e sostegno alla vita in ogni suo momento.
Confidiamo soprattutto che abbiate colto quanto sia ampia e complessa la nostra presenza e il nostro intervento a servizio della comunità locale. Sappiamo che questa ampiezza e complessità non possono essere ridotte solo a numeri, perché rischieremmo di perdere il loro significato più profondo. Tuttavia, crediamo che la nostra azione sociale debba essere valutata concretamente, misurando i risultati in base all’impegno e alla sostenibilità. Per questo, ultimamente, “diamo i numeri”.
Vi abbiamo rendicontato negli scorsi mesi, anche attraverso il Bilancio Sociale, le grandi cifre ADVAR di un anno: 1.000 famiglie supportate attraverso le cure palliative e/o l’elaborazione del lutto, 19.000 giornate di assistenza domiciliare, 6.000 giornate di degenza in Casa dei Gelsi, 1.500 colloqui psicologici individuali, 130.000 ore di lavoro di operatori specificamente qualificati, costi per 4,8 milioni di euro.
Oggi vorremmo invece riportarVi in un istantaneo qui ed ora: in questo preciso momento i vari servizi di ADVAR sono attivi contemporaneamente, ognuno con le modalità appropriate e commisurate ai bisogni, per 200 famiglie.
Alcune di esse sono ricoverate in hospice, altre sono assistite presso le loro case, altre ancora stanno seguendo il proprio percorso psicologico… e, come ben sapete, questo preciso momento è ogni giorno, 365 giorni all’anno.
Le risorse necessarie sono molto differenti, ovviamente, a seconda di come vengono erogati i servizi nei vari percorsi di cura e supporto: ad esempio, una giornata in Casa dei Gelsi comporta un’alta intensità assistenziale e, di conseguenza, una spesa decisamente più elevata rispetto ad altre tipologie di servizio.
Ma in estrema sintesi, come si è detto, l’operatività di ADVAR ha bisogno di fondi pari 4,8 milioni di euro all’anno, equivalenti a oltre 13.000 euro al giorno. Di questa somma, 5.000 euro al giorno ci pervengono dalle convenzioni con il Servizio Sanitario Nazionale, mentre gli altri 8.000 euro al giorno devono essere raccolti presso la comunità che ci sostiene.
Sono tanti? Sono pochi?
Certamente, i 3 milioni di euro che dobbiamo reperire su base annua non sono un importo risibile, soprattutto per una piccola organizzazione come la nostra.
Altrettanto certamente, la capacità di ADVAR di erogare servizi di qualità con somme giornaliere mediamente molto contenute denota la nostra attenzione a spendere oculatamente ogni centesimo. Ma, soprattutto, per le persone che assistiamo non sono tanti o pochi: sono semplicemente essenziali.
Quando leggerete questi pensieri, ADVAR avrà appena compiuto il proprio trentaseiesimo giro di boa: in 36 anni dalla fondazione, abbiamo offerto supporto a 16.000 famiglie in momenti di massima fragilità e ne siamo orgogliosi.
Questo è stato possibile grazie al Vostro aiuto, di cui sempre Vi siamo riconoscenti, a nome dei nostri beneficiari.
Alberto Toniolo – Segretario Generale