Vivere Pienamente
Vi proponiamo di seguito la recensione del libro di Anna Li Vecchi, insegnante di mindfulness, formatore ADVAR e autrice del libro “Vivere pienamente. Incontrare la vita, la malattia e la morte con la mindfulness” (Hoepli Editore).
Di fronte alla malattia e all’esperienza della morte, ci sono due vie praticabili: con la prima possiamo girare lo sguardo da un’altra parte, riempirci di cose da fare che ci assorbano totalmente, negare a noi stessi l’evidenza che prima o poi anche noi, direttamente o indirettamente, faremo i conti con questi eventi; con la seconda, possiamo lasciarci toccare dal disagio, alzare lo sguardo, accettare la nostra vulnerabilità e metterci in gioco nella verità di ciò che siamo.
“Vivere pienamente”, il libro di Anna Li Vecchi
Secondo Anna Li Vecchi, scegliere la seconda via ci porterà dei doni insperati. Con uno stile delicato e pieno di grazia, ma non per questo meno intenso, chiaro, efficace, vero e rispettoso, l’Autrice ci mostra nel suo libro come siamo messi di fronte alla responsabilità della nostra risposta all’incontro con la vita, la malattia e la morte. La posta in gioco è alta, ma se riusciremo a raggiungere una consapevolezza autentica e profonda di ciò che stiamo vivendo in quel momento (mindfulness vuol dire proprio consapevolezza), più facilmente sapremo cogliere anche nei momenti più difficili i bei colori della nostra vita ed esserle grati.
Che cosa è la Mindfulness?
La mindfulness è una pratica che – attraverso particolari tecniche di meditazione – aiuta l’individuo ad essere più consapevole di sé, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e della realtà in cui è immerso. Ma cosa significa essere consapevoli? Facciamo un esempio: sappiamo distinguere cosa sentiamo da cosa pensiamo e da cosa proviamo nel corpo, dalle emozioni che ci attraversano come nuvole nel cielo, sospinte da quale vento e in quale direzione? E noi chi siamo? Siamo quello che proviamo o no? Possiamo decidere il nostro sentire, guidare l’attenzione della nostra mente e cogliere le percezioni del nostro cuore? Confondere gli elementi, mettere a tacere le voci interiori, accettare le risposte altrui, rinunciare alle nostre domande, ai nostri orizzonti, a vivere pienamente: ecco quello che spesso scegliamo, anzi, che non scegliamo di fare. Eppure un modo ci sarebbe, qualcosa che va ben oltre la mindfulness stessa, a cui è dedicata tutta la prima parte del libro: vivere pienamente! Come l’albero disegnato sulla copertina del libro, ricco di foglie colorate, in movimento come le stagioni della vita, salde sui rami, poi fluttuanti nell’aria e cadenti nel ritorno alla terra, mentre impavidi uccelli giocano tra i rami nella libertà di ciò che sentono…
Vivere pienamente
Così succede che, presi per mano, veniamo accompagnati da Anna Li Vecchi a passeggiare nei giardini della nostra mente, nei paesaggi che ci si pongono innanzi, ed anche nei crepacci che speravamo di evitare. E siamo invitati a farlo con occhi svelati, col cuore aperto e con tutta la gentilezza che dobbiamo prima di tutto a noi stessi. Sì, è vero: siamo vulnerabili, ma siamo anche vivi e veri, sostenuti da una forza che ci consente di guardare cosa accade quando tutto crolla, quando entriamo nella relazione di accompagnamento, e quando ci interroghiamo sul grande tema del dolore, della sofferenza e del senso, temi rispettivamente affrontati nella seconda, terza e quarta parte del libro. Ricche le citazioni che ci introducono nella scoperta della mindfulness; utilissime e generose le riflessioni e le pratiche mindfulness fruibili anche con QR code; toccanti le poesie poste a introdurre ogni passaggio con gentilezza e puntualità, come questa, davvero indimenticabile: “L’ho visto, scendendo, quel fiore che non avevo visto, salendo” (pag. 66).
Marica Flandoli, équipe di ADVAR Rimanere Insieme