L’ADVAR RESPIRA

Respiro, fondamento di vita: nella sua semplicità e profondità, è questa l’ispirazione originaria di un nuovo progetto che, tra le molte iniziative formative attivate, da qualche tempo sta interessando gli operatori ADVAR.

L’idea su cui poggia il progetto è prendersi cura di chi cura e sostenere l’operatività quotidiana dell’Ente: la complessità, l’intensità e l’impegno richiesti dal nostro lavoro ci impongono naturalmente di mantenerci qualitativamente e umanamente presenti a ciò che facciamo.

Motivazione, rispetto, gentilezza, compassione, attenzione consapevole… sono caratteristiche che contraddistinguono l’attività in ADVAR ogni giorno, innanzitutto con il malato e la sua famiglia, e che non si possono dare per scontate: dobbiamo coltivarle, ricordando che, se curiamo gli operatori e l’ambiente di lavoro, tutti coloro che usufruiranno del nostro operato ne trarranno beneficio.

Da questa responsabilità è nato il “Progetto Respiro”: si tratta di uno spazio di respiro guidato con cadenza e tempistiche definite, il cui fondamento risiede nella pratica meditativa di Mindfulness, che si traduce in un vero e proprio allenamento a sviluppare la consapevolezza, la presenza mentale e la naturale tendenza della nostra mente a calmarsi. Perché una mente allenata fa del bene a sé e agli altri.

Tutti i settori di ADVAR sono coinvolti – dagli operatori medico-sanitari a quelli sociali, dai servizi ausiliari a coloro che curano la comunicazione e l’amministrazione – perché tutte le figure professionali dell’Ente, impegnandosi in prima persona, contribuiscono a realizzare un approccio attento, professionale e amorevole: è l’unione della qualità tecnica del “saper fare” con la qualità umana del “saper essere”.

In questo tempo difficile, “tutta l’ADVAR respira”: e la dignità che viene restituita a coloro che assistiamo può diventare una energia che si diffonde, arricchendo tutti di una umanità condivisa.

Dott.ssa Stefania Carpenè

Psicologa-Psicoterapeuta