Il Ponte. Supporto psicologico alla fragilità

ADVAR apre alla cittadinanza un nuovo servizio: Il Ponte.

Esso è destinato a rispondere ai bisogni del malato e della sua famiglia già nella fase della diagnosi di malattia oncologica, quando la fragilità si affaccia per effetto dell’inaspettato, che fa paura, traumatizza, lascia senza fiato.

La diagnosi di una malattia organica porta con sé vissuti diversi e le persone si trovano a fare i conti con molteplici emozioni negative: paura, rabbia, tristezza, disperazione di fronte all’insorgere di una condizione di vulnerabilità.

Per molte persone, una delle sfide psicologiche più ardue è proprio quella di confrontarsi con il senso dell’incertezza, portatore di sentimenti contrastanti, come la necessità di isolarsi e la paura di rimanere soli, o l’alternarsi di speranza e disperazione.

Ogni individuo reagisce in modo diverso, ma il senso di smarrimento colpisce tutti. È una percezione che ha a che fare con la perdita della continuità e dei punti di riferimento che davano stabilità alla vita, a partire dalle abitudini quotidiane, che spesso subiscono un repentino cambiamento; il senso di sospensione e il turbinio di emozioni sono trasversali e investono tutti gli ambiti di vita della persona, coinvolgendo familiari e amici, fino ad includere il timore di non poter più progettare il proprio futuro come si desiderava.

L’esperienza accumulata negli anni, attraverso le migliaia di vite incontrate e seguite, ci rende tenacemente convinti che esserci già dal momento della diagnosi possa costituire una risorsa per chi all’inizio si sente travolto: è un momento in cui la presenza di professionisti preparati può offrire l’opportunità di un tempo più lento, che consenta di incontrare le emozioni che si affollano e di dare parola all’angoscia, rendendola così meno soffocante e limitante. Attraverso il dialogo, la narrazione ascoltata, diventa possibile aiutare l’altro a non sentirsi solo, smarrito, estromesso dalla sua normalità di vita; diventa possibile ipotizzare gradualmente una nuova normalità, con e al di là della malattia.

L’obiettivo de Il Ponte – metafora del passaggio, del superamento e dell’unione – è precisamente mettere a disposizione uno spazio di riferimento per chi, dopo una diagnosi di malattia, ha necessità di essere accolto, sostenuto e orientato. Perché la diagnosi rappresenta un momento di fragilità esistenziale, ma contiene un potenziale di crescita evolutiva, se le dimensioni negative vengono accolte, fronteggiate, trasformate.

Il supporto consiste in colloqui individuali con operatori esperti, appartenenti al Servizio Psicologico ADVAR, che danno ascolto, accoglienza e orientamento, affinché le persone possano trovare in sé le risorse emotive necessarie ad affrontare ciò che sta accadendo.

I colloqui potranno svolgersi sia in presenza, presso la Casa dei Gelsi, sia in modalità online, per agevolare le persone che desiderano accedere al servizio ma faticano a spostarsi.

Con questo nuovo servizio, ADVAR si inserisce in un percorso integrato, in piena sinergia con le risorse e i servizi presenti nel territorio, a sostegno di passaggi umani ed esistenziali complessi, per cui la nostra aspirazione, nel tempo, sarà dare risposta anche a persone affette da patologie non oncologiche.

Per contattare il servizio scrivere a orientamento@advar.it o telefonare al numero 0422/358311.

Parliamo insieme di Lasciti Testamentari Solidali.


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