Amo mio padre

10 Giugno 2021

 

Mauro Benetton era un amico e un collega.

Ci siamo conosciuti nel 2010 in Hospice Casa dei Gelsi dove, per un periodo, siamo stati gli unici operatori sanitari maschi in un meraviglioso universo femminile.

Sono stati anni intensi e importanti vissuti in amicizia, prima della sua malattia che ha iniziato a manifestarsi nella primavera del 2014.

Non trovo le parole adatte per raccontarvi cosa significhi per un uomo (e un padre) accettare una diagnosi di SLA a 48 anni.

Ciò che conservo nel cuore è la consapevolezza della tenacia di Mauro e di come la malattia non abbia minato l’amicizia e la confidenza che ci univa.

Ho sempre “sentito” che per lui la mia presenza e la mia allegria erano importanti, tanto da permettermi di condividere alcuni intensi momenti di vita famigliare, che ho potuto “fermare” con questa fotografia.

Un’immagine bellissima nella sua essenzialità: la dolcezza e la naturalità dell’amore di una figlia per suo padre.

Anche nella malattia.

Claudene, la moglie di Mauro, insieme a Sofia ed Alessia le sue bellissime figlie, hanno saputo accompagnarlo in quello che lui chiamava il suo “terreno contagocce” aiutandolo a perseguire il suo obiettivo: restare a fianco della sua famiglia nel miglior modo possibile.

E mentre mi sforzo di scrivere (io sono più bravo come fotografo…) i ricordi tornano ai due ricoveri di sollievo in Hospice Casa dei Gelsi… momenti importanti per tutti noi colleghi di ADVAR.

Ringrazio Mauro per quello che mi ha donato e ringrazio la sua famiglia per questo scatto meraviglioso, che oggi condivido con tutti voi.

Perché… se ti tocca il cuore… allora è vita.

Alfio Adriano Dal Poz

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alfio Adriano Dal Poz

La storia è pubblicata su Advar Amici n° 64 |
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Ringrazio Mauro per quello che mi ha donato e ringrazio la sua famiglia per questo scatto meraviglioso, che oggi condivido con tutti voi.

Parliamo insieme di Lasciti Testamentari Solidali.


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