Dal lutto a un nuovo inizio. ADVAR sempre con me.
Il 19 dicembre del 2020 alle 5 del mattino, è morta mia moglie Emanuela.
Ci sono momenti che restano indelebili nel cuore di una persona.
Nel mio c’è il giorno in cui Emanuela ha ricevuto la diagnosi della sua malattia: un glioblastoma di 4° grado al cervello.
Quel giorno il mio mondo si è di colpo fermato. E poi ha iniziato a correre all’impazzata, come un turbine incapace di arrestarsi, cercando ogni possibile informazione sulla sua malattia e i medici migliori che l’aiutassero.
Emanuela, invece, con la sua solita fermezza, ha scelto l’ospedale di Treviso, dove è rimasta per quasi due mesi.
La sua malattia, tra ricoveri e operazioni, è durata 15 mesi. In questo tempo Emanuela ha mostrato tutta la caparbietà e la determinazione che, da sempre, erano sue caratteristiche principali, nella vita e nel lavoro.
La vita mi ha fatto incontrare ADVAR per ben due volte. Prima con mio padre e poi con Emanuela.
Avervi al nostro fianco, con i servizi di assistenza domiciliare e con Rimanere Insieme, il servizio di supporto al lutto, è stato fondamentale: non so come avrei fatto senza di voi.
Da casa, nell’ultimo tempo di vita di Emanuela, vi abbiamo chiamato a ogni ora, anche di notte, ricevendo sempre aiuto e supporto. Quando arrivavate, Emanuela si sentiva sicura e si rasserenava. Ci avete aiutato a sopportare il peso di quei giorni.
Dopo la sua morte… è stato un tempo complicato.
Ho potuto contare su una rete di amicizie e relazioni che mi hanno sostenuto e compreso … io non volevo dimenticare Emanuela, volevo che lei continuasse ad essere nei cuori di chi l’aveva amata.
Il mio amico e vicino di casa, Toni, l’ha capito e così, in poche settimane, ha riunito il gruppo musicale per dare sostanza a un progetto in musica a lei tanto caro, coinvolgendo in questo anche mio figlio. Abbiamo lavorato tanto e bene e … anche tanto pianto!
Da quel progetto è nato un CD la cui raccolta fondi è stata destinata ad ADVAR. Un CD fatto di musica, di poesie e riflessioni dal cuore. Un CD che mi ha accompagnato in un tempo in cui sembrava che il domani non sarebbe mai venuto.
Continuavo ancora a farmi la stessa domanda: perché?
Il dolore non passava, aumentava…come aumentava il “non senso” della mia vita senza Emanuela. Ho chiesto ancora aiuto ad ADVAR.
La dottoressa dell’assistenza domiciliare mi ha presentato il servizio ADVAR Rimanere Insieme, parlandomi della possibilità di avere supporto psicologico per l’elaborazione del lutto.
Ho accettato il sostegno, con molta ambivalenza. Da una parte il desiderio di stare bene, di condurre una vita migliore, dall’altra il timore che se la mia sofferenza si fosse attenuata, sarebbe venuto meno quel legame che, seppur doloroso e speciale, onorava la perdita di Emanuela.
I primi incontri con un operatore si sono svolti on line: c’era il lockdown.
Durante quegli incontri mi sono raccontato, ho pianto, mi sono rivelato. Anche se davanti ad un monitor è stato difficile e le emozioni sono state forti.
E poi la proposta di entrare in un gruppo. Un gruppo per elaborare assieme ad altri il mio lutto.
E così il 13 settembre 2021 ho iniziato frequentare il gruppo Violetta Africana.
Quel pomeriggio è iniziato un percorso dove i sentimenti, le lacrime, le gioie hanno trovato spazio, libertà e soprattutto nessun giudizio.
Lunedì dopo lunedì, senza rendermene conto, ho iniziato ad esprimere la sofferenza in maniera diversa: le lacrime disperate hanno lasciato il posto a dolci ricordi, a pensieri di tenerezza, alla consapevolezza di errori e limiti.
Nel gruppo: ascolto, esperienze, riflessioni, esercizi.
Insieme ad altri, i miei compagni… che sono diventati amici veri. E lo saranno sempre.
Oggi sono pronto a uscire dal gruppo. Mi sento bene. Voglio dirlo con coraggio.
Il lutto mi ha cambiato, mi sento diverso, forse migliore.
Cerco di essere una persona migliore e, nell’impegno ad esserlo, porto l’amore di Emanuela.
È un amore che mi sostiene, che mi orienta, che mi incoraggia.
E mi sento amato, perdonato, accolto.
E voglio amare, perdonare, accogliere.
Grazie caro gruppo “Violetta Africana”, grazie Rimanere Insieme, grazie ADVAR.