I gomitoli colorati
Nei momenti di difficoltà la mia famiglia si è ritrovata sola, senza supporto e indicazioni.
Per questo quando ho deciso di donare del tempo come volontario, ho scelto una realtà come ADVAR.
Ho partecipato all’ultimo corso di formazione per volontari ADVAR e, una volta terminato, ho chiesto e ottenuto di poter far parte dei volontari di assistenza, inizialmente affiancato da un’altra volontaria come tutor.
Pensavo che l’esperienza famigliare precedentemente vissuta mi avrebbe sostenuto in questo percorso e invece, lo ammetto candidamente, i primi giorni ero un po’ disorientato.
Tranquillizzo gli aspiranti volontari confortandoli del fatto che ADVAR è sempre molto presente nell’affiancamento e formazione dei suoi volontari. Non vieni lasciato solo, hai sempre un riferimento a cui rivolgerti se necessiti di un consiglio o di supporto.
Nel mio pomeriggio di volontariato parto da casa e arrivo in Hospice senza sapere cosa farò quel pomeriggio. La mia disponibilità è totale e lascio che siano gli operatori a indicarmi qual è l’ospite che gradisce la mia compagnia.
Una passeggiata in giardino, una partita a carte, un film guardato insieme in salotto o semplicemente un po’ di compagnia… sono tante le cose che possiamo fare, ma è sempre il nostro ospite a decidere cosa desidera.
Ho un’abitudine, semplice quanto importante che mi aiuta a gestire questa esperienza. Non parcheggio mai vicino alla Casa dei Gelsi, perché passeggiare all’andata e al ritorno mi permette di riflettere sul mio stato d’animo e su ciò che ho fatto in quel pomeriggio.
Durante il corso di formazione ci hanno spiegato quanto sia importante sintonizzarsi con la persona che assistiamo, i suoi bisogni e le aspettative, senza giudizio e con la massima disponibilità.
Vi racconto un aneddoto particolare, ma vi assicuro che viverlo è stato bellissimo!
Durante un’assistenza una signora molto anziana mi ha chiesto di aiutarla a lavorare a maglia con i gomitoli colorati. Ho assecondato la signora anche se i gomitoli non erano reali consapevole che, da sempre, quello era il suo passatempo prediletto.
E così abbiamo passato del tempo insieme.
Ringrazio dal più profondo del cuore ADVAR perché le esperienze fatte mi hanno permesso di affrontare la successiva malattia di mia moglie con maggiore consapevolezza e forza.
Lei stessa, un giorno, mi ha detto “adesso ho capito perché hai deciso di fare il volontario ADVAR”.